Continuano le proiezioni dei film in concorso al Gran Paradiso Film Festival. Le opere selezionate mostrano la grande varietà di linguaggi, stili, temi e approcci del cinema naturalistico. I film presentati sono vere e proprie produzioni autoriali che non lasciano mai indifferente lo spettatore, il pubblico della manifestazione esce dalle sale con un’emozione sempre diversa, sia essa meraviglia, allegria o indignazione.
Questa sera si è svolta una proiezione speciale di ”Bovines ou la vrai vie des vaches” del regista francese Emmanuel Gras. Ad “assistere” anche due mucche e due vitellini di Cogne, dell’azienda agricola “La ferme du Grand Paradis”, che hanno regalato al pubblico momenti di spettacolo, interagendo con la mandria protagonista del film. Seduti su balle di fieno e riscaldati da una tazza di latte caldo e da una coperta i presenti hanno potuto apprezzare l’opera immersi in una doppia dimensione, cinematografica e reale, nel contesto scenografico del giardino della Maison de Cogne Gérard-Dayné.
”Bovines ou la vrai vie des vaches è un film molto intenso”, afferma Ezio Torta, regista e autore televisivo, membro della giuria tecnica del Festival, che aggiunge: “Non è un film sulle mucche. È un film sull’ipocrisia della parola. È un film sulla maternità negata delle mucche, che noi usiamo solo come fabbrica di cibo”.
Il secondo lungometraggio in programma per questa terza giornata di Festival è stato “Makay: paradiso perduto del Madagascar”, del regista Pierre Stine.
Durante il pomeriggio, nell’ambito di ”De Rerum Natura”, il pensiero di Giovanni XXIII è stato raccontato con emozione dall’ottantasettenne Padre francescano Marco Malagola, che ha proposto il suo appassionato ricordo del Pontefice, con cui ebbe l’opportunità di lavorare in giovane età. La “grande rivoluzione” di Papa Roncalli, il Concilio Vaticano II, è stata, invece, commentata con acume dal Presidente Luciano Violante e dal giornalista e vaticanista di “Panorama” Ignazio Ingrao, autore del libro “Il Concilio segreto. Misteri, intrighi e giochi di potere dell’evento che ha cambiato il volto della Chiesa”.
A Valsavarenche, gli antichi villaggi di Nex e Tignet, con le loro splendide architetture rurali, sono stati, assieme alla cascata che scende da Lévionaz, il suggestivo palcoscenico naturale in cui si è svolta “DislocActions”, performance di teatro, danza e musica a cura degli artisti del Teatro Instabile di Aosta.